Quale strategia per prevenire e reprimere la corruzione e l’illegalità? Questo il tema dell’incontro di approfondimento organizzato dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale con gli operatori portuali di Marche e Abruzzo, che ha visto protagonista l’intervento del generale Vincenzo Amendola, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ancona.

In una sala Marconi affollata, il generale Amendola ha saputo tenere alta l’attenzione dei presenti con una serie di riflessioni molto interessanti ed esempi concreti e calzanti.

“Le pubbliche amministrazioni che operano nella massima trasparenza fanno già anticorruzione – ha detto il generale Amendola - e questo vuol dire mettere a disposizione i documenti in modo fruibile, che ci sia il rispetto della privacy, che ci sia efficienza e affidabilità nella gestione del servizio. Perché è proprio l’inefficienza, che deriva dalla mancata trasparenza, la principale causa della corruzione”.

Fondamentale, perciò, è la necessità di prevenire la corruzione creando un sistema di pubblica amministrazione in cui, nel rispetto del dettato delle linee guida dell’Anac, “ci si senta chiamati alla responsabilità individuale nella propria azione – ha aggiunto il generale Amendola – e in cui la lotta alla corruzione passi proprio dall’efficienza”.

Il presidente dell’Autorità di sistema, Rodolfo Giampieri, ha ringraziato il generale Amendola per il suo intervento, “un confronto importante – ha affermato Giampieri – in cui è stata messa al centro dell’attenzione la necessità, per la pubblica amministrazione, di comportamenti efficienti e trasparenti, per non creare le premesse devastanti per un sistema di corruzione che, come conseguenza, inquina il mercato falsando le regole della competizione”.